Se dovessi ricapitolare la mia esperienza spirituale e religiosa di questi anni potrei dire senza vergogna di aver “assaggiato” numerose tradizioni e per questo di esser stato molto fortunato.
Fin da bambino la mia sete di misticismo e ritualità mi ha portato a esplorare l’approccio a Dio di varie religioni, di varie pratiche spirituali.
Ad oggi però, tirando le somme, come disse Benedetto Croce, non posso non dirmi cristiano, con tutte le contaminazioni che nel tempo hanno arricchito la mia visione.
Per quanto abbia letto o studiato altri testi sacri, tendenzialmente, in una determinata situazione, durante una chiacchierata, o mentre conduco una sessione di Yoga non mi vengono citazioni dalla Gita, dai Sutra, dalle Sure, ma passi della Bibbia, del Vangelo.
E non parlo solo da un punto di vista intellettuale, ma anche emozionale.
Sono molto attratto dai tempi forti come la Quaresima, dalle affascinanti lettere ebraiche con cui sono stati scritti i testi che leggiamo, dai simboli come il ramo d’olivo, dalle tradizioni popolari antecedenti al cristianesimo che si sono mescolate con questo, come ad esempio il mangiare un uovo “sudato” la mattina di Pasqua deposto dalle galline il Venerdì Santo.
Alla fine ho fatto un giro lunghissimo e poi sono tornato a casa. Per ora.
Il mio viaggio mistico è stato davvero magnifico, e mi ha permesso di passare da un “credere” all’inizio un po’ confuso e obbligato in certi schemi e legami ad un “provare” qualcosa di non definibile a parole, ma molto concreto, più che scientifico.
Questo passaggio per me è stato Pesach, Pasqua.
E il passaggio implica spostarsi per andare ad esplorare qualcosa che non conosciamo, che ci è scomodo, che magari ci fa paura, soprattutto perché forse sotto sotto sappiamo potrebbe stravolgerci, sopratutto nelle nostre credenze.
Questa è la vita: cambiamento, movimento continuo, volente o nolente, perciò tanto vale non gingillarsi troppo sul divano e star pronti, come descrive bene Esodo 12,11: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi e il bastone in mano.
Pronti al viaggio.
Buona Pasqua.
Nella foto Jim Caviezel ne “La passione di Cristo” al momento della resurrezione.
Pierpaolo Lombardi