Quando avevo circa 11 anni l’arrivo delle mestruazioni per me non fu così traumatico, quarta donna in famiglia, l’ultima di tre sorelle, era un argomento che non portava con sé grandi tabu’.
Anzi, ricordo sempre che mia madre mi disse: “sei diventata una signorina!”, e lo fece come se fosse qualcosa di cui andare fiera ed essere felice, ed io in effetti provai un certo orgoglio nel vivere questo passaggio.
Un paio di anni dopo l’arrivo del menarca iniziai però ad avere alcuni problemi, così cominciai a viverle come una scocciatura, come un qualcosa di cui vergognarmi, o qualcosa da dover gestire con non poche difficoltà.
In quel momento, di totale inconsapevolezza, la soluzione migliore prospettatami fu quella di gestirle meccanicamente medicalizzando il processo: iniziai a prendere la pillola. “Fantastico!” pensai, conoscevo perfettamente lo sviluppo del mio ciclo, potevo fare anche programmi ed i problemi erano stati arginati.
Qualche anno fa però, iniziai a sentire il bisogno di tornare ad ascoltare il mio corpo e pensai che fosse giunto il momento di fare un po’ di “pulizia”, di far respirare il mio utero e le mie ovaie, lasciarli funzionare in modo naturale. Fu come ripartire da zero, riscoprire un nuovo corpo, un nuovo sentire che quasi non conoscevo!
Più o meno nello stesso periodo in cui decisi di fare questo passo entrai in contatto con “La Tenda Rossa”, un cerchio di donne nel quale poter condividere esperienze, emozioni, ricontattare il proprio femminile e soprattutto ritornare a sentire una ciclicità più naturale. Mi si era aperto un mondo e iniziai un cammino che tutt’ora prosegue.
Sono certa che nulla succede per caso e questo incontro era capitato proprio in un momento in cui cercavo di tornare ad ascoltarmi, a ri-conoscermi e per questo sarò eternamente grata!
Cominciò così un periodo di grande riscoperta ed osservazione.
Iniziai ad vedere come cambiavo all’interno del mese, come cambiavano le mie emozioni, le mie energie, a volte era quasi sconvolgente come non riuscissi a dominarle! Sì, perché ovviamente la prima reazione fu quella di controllarle e poter controllare tutto quello che mi succedeva per essere sempre prestante, uguale agli altri giorni e non sentirmi debilitata o in balia dei miei ormoni, e perché no, anche non rivivere quello che avevo vissuto durante l’adolescenza.
Cominciai così a percepire ed osservare come il mio ciclo mestruale seguiva il ritmo della Luna, ad ogni sua fase corrispondeva un mio cambiamento, un mio stato d’animo, un mio movimento interiore.
Questa nuova consapevolezza fu per me davvero illuminante, finalmente trovavo delle risposte, trovavo delle corrispondenze e sentivo anche in modo quasi romantico di far parte di un “Tutto” molto più grande di me: seguire lo stesso movimento della Luna è davvero magico!
Così, finalmente, le mestruazioni iniziavano ad avere un significato diverso per me, un senso che prima non riuscivo a trovare o che sicuramente era difficile da accogliere.
Nel tempo così ho potuto recuperare il rapporto con il mio ciclo, il suo potere, il suo dispiegarsi nel mese, in accordo con la Luna che spesso ci porta col naso all’insù per ammirarla.
E’ stato importante scoprire un nuovo modo di vivere la mia ciclicità, vedere che ogni mese bussavano alla porta le stesse debolezze o momenti di grande vitalità ed energia; a volte è comunque difficile stare in questo movimento, cercando di non modificarlo per non sentire la tristezza che ti prende d’improvviso, o l’insicurezza che ti toglie la terra sotto i piedi; ma come dice spesso una cara amica “ricordati che tu non sei solo quello, sei “anche quello”. Ed io ora respiro, mi prendo un attimo e cerco di ricordarmi che è un continuo movimento, che ogni mese sperimento il buio e la luce, ma che entrambi fanno parte di me.